Prendiamo uno scrittore autobiografico come Ugo Cornia, ironico, comico, ma anche filosofo e professore in una scuola superiore di Modena, riportiamolo vicino al suo paese di origine, Guzzano, un luogo piccolo dell’Appennino Camugnanese, di appena 19 persone. E chiediamogli di accompagnarci, da lì, a Chiapporato, borgo cinquecentesco arroccato sulla montagna dal ‘500, che nel 2014 ha perso le sue due ultime abitanti. La natura che fa il suo corso e si riprende ciò che le appartiene, il bosco che re-ingloba le case di sasso, dopo una resistenza, o convivenza?, di secoli. Tante storie – di parenti, di vivi, di morti – e tanti scritti, rigorosamente di “impegno incivile”, per riflettere camminando su cosa voglia significhi esistere e resistere.
UGO CORNIA
Nato a Modena nel 1965, è uno scrittore italiano. Laureato in filosofia a Bologna, è insegnante di filosofia e di sostegno in una scuola superiore di Modena, dove vive. Ha intervistato Lietta Manganelli, figlia dello scrittore Giorgio Manganelli, per un libro di aforismi e paradossi (Giorgio Manganelli, Il delitto rende ma è difficile, Milano: Comix, 1997). Ha cominciato a pubblicare sulla rivista «Il semplice» (1995-1997), a cura di Gianni Celati, Ermanno Cavazzoni e Daniele Benati.
Suoi racconti sono anche apparsi su altre riviste, come «Diario» (quando era diretto da Sandro Onofri) e più recentemente su «Il Caffè illustrato» e «L’accalappiacani». Nel 2004 ha vinto il Premio Nazionale Letterario Pisa per la sezione Narrativa. Tra i suoi libri ricordiamo Sulla felicità a oltranza (1999), Quasi amore (2000), Roma (2004), Le pratiche del disgusto (2007), Le storie di mia zia (2008), Modena è piccolissima, con illustrazioni di Giuliano Della Casa (2008).