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FRANCO MICHIELI e LUIGI NACCI, due scrittori e camminatori, ma soprattutto due amici che ritrovandosi insieme a Lagolandia perché invitati a guidare due dei nostri “sentieri culturali” hanno deciso di presentare l’uno il libro dell’altro, Andare per silenzi e Viandanza. Il cammino come educazione sentimentale.
Andare per silenzi di Franco Michieli (Sperling & Kupfer)
Lunghe traversate da un capo all’altro della Norvegia, su isole popolate solo di nidiate di uccelli, in mezzo a paesaggi rocciosi e selvaggi, per giorni o settimane, senza compagni e senza mappe, nel silenzio più assoluto. Sembra un’immersione nel vuoto, invece è un’esperienza totalizzante: non sono gli altri a segnare la via, siamo noi a sceglierla a ogni passo. L’attenzione si acuisce, la presenza si fa costante: solo così il cammino è vero incontro con un ambiente partecipe. Le acque che scorrono tracciano il percorso, il vento e la pioggia dettano il passo, gli animali si allertano e seguono l’andare umano. Franco Michieli, geografo ed esploratore, da quasi quarant’anni alterna avventure in solitaria, in coppia e in gruppo, su strade battute e in luoghi disabitati, affidandosi alle indicazioni della natura, certo che il varco si rivelerà da sé. In questo libro ripercorre alcuni dei suoi viaggi – dal whiteout del deserto lavico islandese alle ascensioni andine tra insediamenti di antica spiritualità – rimettendo in discussione l’idea di compagnia: siamo più soli nella folla cittadina, dove la miriade di stimoli si spegne in un bombardamento fragoroso, che nell’isolamento dei boschi, in cui il silenzio, per chi sa ascoltare, si fa denso di voci. Qui, lontano dai condizionamenti tecnologici, riemerge la nostra connessione primordiale e istintiva con la natura e con i nostri simili: come può esserci solitudine fra tanta animata bellezza?
Franco Michieli, geografo, esploratore, scrittore, vive nelle Alpi ed è autore di una trentina di lunghe traversate a piedi di catene montuose e terre selvagge. Studioso delle relazioni fra esseri viventi e territori, ha imparato a muoversi su terreni sconosciuti interpretando la natura, senza utilizzare mappe e strumenti tecnologici, come gli animali migratori e gli umani antichi. Tra i suoi libri si ricordano Scrivere la natura (con Davide Sapienza, Zanichelli, 2012), Huascarán 1993. Verso l’alto. Verso l’altro (Club Alpino Italiano, 2013), La vocazione di perdersi e L’estasi della corsa selvaggia (Ediciclo Editore, 2015 e 2017), per alcuni dei quali ha ricevuto importanti riconoscimenti letterari.
Viandanza. Il cammino come educazione sentimentale di Luigi Nacci (Laterza).
Sulla strada per Santiago, così come lungo la Via Francigena o sugli altri grandi cammini che attraversano da secoli l’Europa, il pane si divide, le porte non si chiudono, le cose di cui si ha bisogno sono poche, ogni gesto è gratuito: è la scoperta di un altro modo di stare al mondo. Questo libro è per tutti coloro che sono partiti o che sognano di farlo.
Luigi Nacci è poeta e scrittore. Ha pubblicato diversi volumi di versi, un saggio di critica letteraria sulla poesia del secondo Novecento e due ibridi dedicati al cammino: Alzati e cammina (Ediciclo, 2014) e Viandanza (Laterza, 2016). Dirige una collana per Ediciclo: “La biblioteca del viandante”. Cammina da solo e in gruppo (Compagnia dei Cammini, Rolling Claps), soprattutto in Spagna, in Italia e nelle terre tra Nordest e Balcani, ma ama molto anche stare fermo a leggere e, quando è necessario, a scrivere. La viandanza è per lui un modo di stare al mondo – tenere assieme la parte sedentaria e quella nomade, le porte aperte, sognare a occhi aperti. Il suo blog è www.nacciluigi.wordpress.com